sabato 10 agosto 2013

Gli addii

Gli addii devono essere urlati, agitati, rabbiosi, furiosi. Con porte sbattute in faccia. Con telefoni muti. Con nessun augurio di compleanno. Con nessun messaggio che ti chiede come stai. Con nessuna foto in fondo ad un cassetto. Con nessuna forma di contatto mentale e fisico. Altrimenti si chiama "Arrivederci". Ed è un'altra storia.

Se tu sapessi quante volte ho detto di no ad altri occhi, pensando ai tuoi occhi.

Ho bisogno di un abbraccio che mi rompa le costole. Un abbraccio che dice "Non te ne andare, anche io ho bisogno di te".