venerdì 28 settembre 2012

Odio il fatto

 che non riesco ad immaginare nulla con un altro, solo perché ho immaginato tutto con te.

Odio rimettere a posto camera mia.

 lo odio davvero.
non è solo una questione di pigrizia, si tratta proprio di carattere: io non butto mai via nulla, ogni cosa che, in qualche modo, ho ricevuto o trovato o amato è sempre con me. e per qualc
he strana ragione, mi ricordo meglio la storia di ogni oggetto che ho che quello che ho fatto 5 minuti fa.
per questo, capita a volte, che quando mi trovo a rimettere a posto vecchi scaffali o cataste di fogli e quaderni, succede che ritrovo cose in cui avrei preferito non imbattermi. tutti dicono che gli oggetti non valgono, perché sono solo 'cose'. ma i miei oggetti non sono solo oggetti. per esempio, la cartolina che ho ripescato oggi non era solo una cartolina. non era solo un pezzo di carta con gli angoli piegati e i contorni un po' tagliuzzati. le parole che c'erano scritte sopra, quel, 'mi manchi davvero tanto', 'non vedo l'ora di tornare' non erano solo parole.
capito? quella cartolina non era solo una cartolina.
era la mia storia.
e allora uno potrebbe anche dire, 'si tratta per caso di un amore messo da parte? di un ragazzo che non ti ha voluta? di qualcuno che poi ha finito per trattarti male?'.
no. si trattava di un'amica. io lo so che in genere di queste cose non parlo mai e che sì, l'amore a volte è capace di ammazzarti senza pietà, ma l'amicizia è un'altra cosa. l'amicizia è un'altra cosa per me che non mi fido mai, per chi non ha più intenzione di dare seconde possibilità, per chi, ancora, non credeva di poter essere in armonia con nessuno. l'amicizia era diversa, e anche lei.
e non c'era nessuno a cui avessi voluto più bene, mai.
perché nonostante il mio carattere tremendo, nonostante i gesti sfuggenti, l'incapacità nel lasciarsi andare sul serio, le ansie inutili, le ferite sempre aperte mai mostrate, nonostante me, lei era sempre restata. fino all'ultimo, fino a che non ne aveva potuto più di me e dei miei discorsi troppo lunghi, della mia voce rotta.
e nonostante i mesi, continua a fare male.
per questo vorrei vivere nel caos più tremendo, vorrei non capire nemmeno più dove sono. perché io sono una che conserva tutto, ogni traccia, ogni bigliettino spiegazzato, ogni foto.
ogni persona che mi ha attraversata ha contribuito a creare il mio disordine, i miei fogli accatastati sui quaderni, i porta chiave sparpagliati nei cassetti, i messaggi d'auguri. e rimettere a posto e ritrovarmi queste cose fra le mani è sempre un modo come un altro per farmi capire che posso fingere tutto, ma non chi sono.
perché posso passare la vita a fare quella che, 'non me ne fregava prima, figurati adesso', che va avanti con la propria vita senza voltarsi mai ma la verità è che a volte succede.
succede che mi volto davvero. e allora capisco che per quanto male faccia, per quanto tempo sia passato e continui a passare, io non dimentico mai nessuno.
mai.

giovedì 20 settembre 2012

La voglia di baciarti...

 in qualsiasi situazione, in qualsiasi posto, in mezzo a qualsiasi folla, a metà di qualsiasi discorso, davanti a qualsiasi persona, a qualsiasi ora è estenuante. 
Sfiancante. 
Mi divora. 

Ti prego, fa’ che non mi passi mai.

Chissà quante volte l’ho fatto.



Devo aver bruciato tonnellate di cose tue. 
Non riesco a ricordarmi di dimenticarti.

domenica 2 settembre 2012

tu non capisci. e io non posso spiegarti.


Tu sei fermo.

““Ma io ti amo.”
“Non è vero. 
Tu sei fermo(a), e amare è un’altra cosa: è un verbo, un’azione.
Non è guardare un film su Paesi lontani, ma andarci davvero, in due: valigie, fusi orari, attese, moltiplicati per due.
Asciugamani, spazzolini, letti, moltiplicati per due.

Caffè, lacrime, sorrisi, moltiplicati per due. Tutto è raddoppiato. Mentre le fatiche vissute insieme, condivise fianco a fianco, mano nella mano, diventano di uno.””

- Alessandro D’Avenia - Cose che nessuno sa